CHI SIAMO,
VERSO DOVE NAVIGHIAMO

Progetto di formazione dal basso per insegnanti della scuola secondaria di primo grado, ma con sguardi anche agli altri gradi d'istruzione. Il nome non è casuale ma rimanda ad alcuni valori-idee che costituiscono i binari di questo progetto.

ESPERIENZE non è sinonimo di attività, è un qualcosa di più profondo che rimanda all'idea dello sperimentare, dello sperimentare su di sé.

DIDATTICHE è l'aggettivo che qualifica le esperienze: la didattica intesa come scienza dell’insegnamento, della comunicazione educativa e dell’esperienza formativa. Portiamo avanti l’idea di una didattica eclettica, capace di mettere insieme diverse metodologie e prassi didattiche, educative e pedagogiche.

Infine, il complemento di moto o di origine: DAL BASSO. Esperienze didattiche, quindi, che non nascono dall'accademia, dall'università ma da insegnanti che coltivano la passione per la ricerca e l'approfondimento che si traduce in condivisione di buone prassi, di domande, di percorsi di studio.

Se volessimo qualificare ancora il progetto potremmo usare l'espressione latina "in fieri": è un'esperienza in divenire, che si trasformerà con e grazie a chi parteciperà, condividerà, commenterà quanto il gruppo EDB può offrire.

Nasciamo da un’esperienza di confronto tra docenti del gruppo Facebook Italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di I grado.

COSA PROPONIAMO

  • Un’EDB SETTIMANALE (per iniziare), cioè un’Esperienza Didattica dal Basso che può riguardare

      • un modulo o un progetto didattico (EDB – PROGETTO)

      • una riflessione sulle metodologie e/o sulle routine didattiche (EDB – METODI E ROUTINE),

      • un racconto autobiografico su alcune lezioni vissute (EDB – VOCI DALL’AULA).

  • COLLABORAZIONI con altre realtà impegnate nel mondo educativo, scolastico e culturale;

  • ESPERIENZE FORMATIVE online e in presenza.

CHI SIAMO

Siamo un gruppo informale di docenti, che si è conosciuto grazie all'interazione sul gruppo Facebook "Italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di I grado". Diciamolo subito: per ora, siamo in tre. In futuro, chissà. Questa vuole essere un'esperienza dal basso in cui sentirsi protagonisti, professionisti e insegnanti-ricercatori.

ALESSIO
TREVISAN

Insegno sin da quando ero bambino: quando mia mamma entrava in stanza, dicevo: "Ragazzi, salutate la bidella!", e lei rispondeva: "Forse volevi dire la Preside!". A casa non è mai mancata l'ironia. A Natale chiedevo sempre i libri e gli eserciziari che avevano le mie maestre.
Appassionato di scuola, cucina, vino e gin, amo collezionare manuali scolastici, edizioni delle opere di Pavese, pepi e spezie.
Nel mio diventare insegnante tre sono state le esperienze fondamentali: l'oratorio e l'impegno come educatore, il lavoro di animatore socio-culturale, orientatore e progettista presso la cooperativa O.R.So., l'incontro tra i banchi di scuola con grandi maestri.
Sono uno studioso verace e versatile: letteratura antica e moderna, linguistica, didattica, pedagogia e un po' tutte le scienze umane, saggi storici e geografici.
Divoro, annoto e rileggo raccolte poetiche: non mancano mai sul mio comodino. Scrivo, più o meno dall'età di 10 anni, poesie. Alcune hanno l'immediatezza infantile, altre hanno le arzigogolature del pensiero adulto e complesso. In una di queste rifletto sulle forme parentetiche. Sì, sulle parentesi. Ah, quanto le amo. Pascoli l'aveva ben chiaro. Le parentesi sono il simbolo e l'essenza della pausa, dell'emozione che trasuda nella riflessione. Le parentesi sono quel "fermo, aspetta, ascolta!" che ti obbliga a riconoscere il ritmo pausato, a singulti, che modula le nostre vite. Scrivo (vivo) cercando parentesi, spazi di ascolto dell'io, d'incontro dell'Altro.

RICCARDO
ABBADESSA

Abruzzese d.o.p., ma veneto d'adozione. Sono un fuori sede che ha avuto parecchia fortuna. Venezia e Padova, infatti, sono state le mie nuove e accoglienti case.

Ho studiato Filologia e letteratura italiana alla Ca' Foscari di Venezia, con una folle tesi sugli orologi, il tempo. Da più di dieci anni provo a fare l'insegnante, in una scuola media a cui devo tutto ciò che sono oggi come prof. Mi piace stare con i ragazzi, studio con e per loro. E tanto basta.

Il desiderio di insegnare lo ricordo da sempre: a 10 anni, quando mamma mi chiese: "cosa vuoi come regalo? Il canotto di Batman per l'estate o una lavagna?", io, in pieno luglio, non esitai nemmeno un po'. E a farne le spese fu mia sorella, prima alunna. Sono insegnate certificato in Metodo Caviardage di Tina Festa (un faro), ma mi appassiona sperimentare anche tanto altro. Leggo, tutto quel che posso, ma ho alcuni periodi speciali in cui mi fiondo nella letteratura per ragazzi. Ho un romanzo in cantiere a cui sono molto legato, ma "lavori in corso". Mi piacciono la casa, le serie tv, il cantautorato italiano, i servizi da tè. Ma non trovo mai abbastanza tempo per nessuna di queste cose. Tranne che per un dolce. Insomma, parecchi "ma". Mi piacciono anche i "ma": sono un imprevisto, una possibilità. Due aspetti che mi tengono vivo da sempre.


CATERINA
PERROTTA

"Ho sempre voluto diventare prof.!". Ecco, questa è una frase che non ho mai pronunciato. Ho capito di voler intraprendere questa strada quando, in un certo senso, insegnavo già. Ai tempi dell'università, infatti, ho seguito e accompagnato diversi ragazzi e ragazze nel loro percorso scolastico e i pomeriggi insieme mi hanno fatto capire che, tutto sommato, ero tagliata per questo mestiere. A loro e alle loro famiglie va la mia più sincera gratitudine per aver creduto in me come insegnante. Ora ho la certezza che il mio posto del mondo è proprio questo. Laureata con lode in Lettere classiche all'Università "Federico II" di Napoli e da poco iscritta ad un corso di formazione come docente di sostegno, la mia passione per le humanae litterae si accompagna da sempre a quella per la tecnologia applicata alla didattica, una passione che mi ha portato, prima, a creare una pagina Instagram (@Chicca_Prof) per condividere i miei contenuti con il #teamdocenti e, poi, a collaborare proprio come content creator con Freeed, una startup nel settore delle tecnologie educative. Credo fortemente nel potere della condivisione e della collaborazione: i social mi danno da sempre la possibilità di fare formazione continua e di fare rete, quella stessa rete che Riccardo e Alessio hanno deciso di ampliare partendo proprio dal "basso", dalle esperienze quotidiane che viviamo nelle nostri classi, attraverso EDB.