4C per l'Iliade
Praticare le routine di pensiero
Questo è il racconto di una lezione. Quando sperimento per la prima volta una strategia, ho imparato a scrivermela più o meno dettagliatamente. Questo mi aiuta a pensare cosa dire, mi permette di essere in classe e immaginare. La progettazione di dettaglio è, in fondo, questo: pensare anche e soprattutto a quel momento. Detto ciò, mi ritengo un insegnante che spesso improvvisa e si diverte a cambiare le carte in tavola, ma se devo sperimentare per la prima volta un qualcosa, penso sia necessario muoversi con cautela per verificare di aver appreso le dinamiche formative.
In questo EDB si racconta la lezione conclusiva sull'Iliade. Siamo in prima media. Abbiamo due ore insieme. Benvenuti dentro la nostra classe (almeno ideale!).
La struttura della lezione è quella di una minilesson all'interno del laboratorio di lettura; l'istruzione esplicita apre alla pratica della routine, che è qui molto guidata dall'insegnante in termini di tempi e azioni per permettere una sperimentazione reale. La funzione del docente, nel corso della lezione, è prevalentemente quella di regista e osservatore del processo di lavoro.
Connessione
Abbiamo appena concluso un viaggio tra versi e storie dell’Iliade. Abbiamo scoperto come sono nati i poemi omerici, concludendo anche noi che, sì, chiedersi se Omero sia esistito non è una questione importante. Anche se chi si è posto questa domanda ha generato tantissime riflessioni. Abbiamo applicato strategie già conosciute, ne abbiamo scoperte almeno due nuove:
quale conflitto muove la storia?
la mentalità del luogo.
Adesso, che siamo giunti alla fine del viaggio, è tempo di bilanci per la nostra comunità di lettori. Partiamo da un bilancio autorevole. Esterno alla nostra comunità di lettori. Leggeremo le parole di Alessandro Baricco, scrittore torinese che qualche tempo fa ha scritto una curiosa versione dell’Iliade, in cui non sono presenti gli dei. Ascoltiamo e «pensiamo ad alta voce».
Leggere l’Iliade oggi
Non sono, questi, anni qualunque per leggere l'Iliade. […]. Sono anni di guerra. E per quanto "guerra" continui a sembrarmi un termine sbagliato per definire cosa sta accadendo nel mondo (un termine di comodo, direi), certo sono anni in cui una certa orgogliosa barbarie, per millenni collegata all'esperienza della guerra, è ridivenuta esperienza quotidiana. Battaglie, assassinii, violenze, torture, decapitazioni, tradimenti. Eroismi, armi, piani strategici, volontari, ultimatum, proclami. […]
L’Iliade è una storia di guerra, lo è senza prudenza e senza mezze misure: e che è stata composta per cantare un'umanità combattente, e per farlo in modo così memorabile da durare in eterno, ed arrivare fino all'ultimo figlio dei figli, continuando a cantare la solenne bellezza, e l'irrimediabile emozione, che era stata un tempo la guerra, e che sempre sarà. A scuola, magari, la raccontano diversamente. Ma il nocciolo è quello. L'Iliade è un monumento alla guerra.
Così la domanda sorge naturale: che senso ha in un momento come questo dedicare tanto spazio, e attenzione, e tempo a un monumento alla guerra? […]
L'Iliade ci costringe a ricordare qualcosa di fastidioso ma inesorabilmente vero: per millenni la guerra è stata, per gli uomini, la circostanza in cui l'intensità - la bellezza - della vita si sprigionava in tutta la sua potenza e verità. Era quasi l'unica possibilità per cambiare il proprio destino, per trovare la verità di se stessi. […] Per quanto suoni atroce, è necessario ricordarsi che la guerra è un inferno: ma bello. Da sempre gli uomini ci si buttano come falene attratte dalla luce mortale del fuoco. Non c'è paura, o orrore di sé, che sia riuscito a tenerli lontani dalle fiamme: perché in esse sempre hanno trovato l'unico riscatto possibile dalla penombra della vita.
Per questo, oggi, il compito di un vero pacifismo dovrebbe essere non tanto demonizzare all'eccesso la guerra, quanto capire che solo quando saremo capaci di un'altra bellezza potremo fare a meno di quella che la guerra da sempre ci offre. Costruire un'altra bellezza è forse l'unica strada verso una pace vera. […]. Dare un senso, forte, alle cose senza doverle portare sotto la luce, accecante, della morte. Poter cambiare il proprio destino senza doversi impossessare di quello di un altro; riuscire a mettere in movimento il denaro e la ricchezza senza dover ricorrere alla violenza; trovare una dimensione etica, anche altissima, senza doverla andare a cercare ai margini della morte; incontrare se stessi nell'intensità di luoghi e momenti che non siano una trincea; conoscere l'emozione, anche la più vertiginosa, senza dover ricorrere al doping della guerra o al metadone delle piccole violenze quotidiane.
da A. Baricco, Omero, Iliade, Un’altra bellezza, Postilla sulla guerra, Milano, Feltrinelli, 2004
Insegnamento chiave
Oggi impariamo a discutere di libri con i nostri compagni individuando parole-chiave, cambiamenti, criticità e connessioni in rapporto al testo che abbiamo letto: le cosiddette 4C.
Istruzione esplicita / Esperienza della routine di pensiero
Per lavorare sulle 4C bisogna preparare un foglio di lavoro e tenere sottomano il taccuino.
Quindi, dividete il foglio in quattro quadranti, in senso orario scrivete su ciascun quadrante: parole chiave, cambiamenti, criticità, connessioni.
Adesso, attenti, dovrete essere bravi a seguire le indicazioni e i tempi.
Prendete il foglio con le 4C. Parole-chiave, cambiamenti, criticità, connessioni sono termini molto ampi: date loro il significato che più vi convince, anche più di uno se è necessario. Andrà bene.
PAROLE-CHIAVE
Concentriamoci soltanto sul primo quadrante: parole-chiave. Pensate all’Iliade. Avete un minuto di tempo per scrivere ciascuno una parola-chiave (date un occhio anche a cosa scrivono gli altri: non copiatevi!). Via al tempo.
Scegliete una parola-chiave diversa da quella che avete scritto. Sul taccuino annotate perché, secondo voi, è stata scelta proprio quella parola. Avete 3 minuti. Via al tempo.
Adesso, scambiatevi i taccuini e leggete quanto scritto dai vostri compagni. Avete 1 minuto. Via al tempo.
CAMBIAMENTI
Bene, passiamo ai cambiamenti, parola volutamente ampia. Potete scrivere espressioni, piccole frasi, a vostra scelta. Avete due minuti. Via al tempo.
Adesso, scegliete una persona del gruppo. Dovrà individuare un’espressione, diversa da quella scritta da lui, e dovrà riflettere con il gruppo per due minuti su questo “cambiamento”. Via al tempo.
Il gruppo, in due minuti, esprime brevi considerazioni su quanto ha sentito dal compagno. Via al tempo.
CRITICITÀ
Potete scrivere espressioni, piccole frasi, a vostra scelta. Vi chiedete cosa significhi criticità? Anche in questo caso il termine può avere tanti e diversi significati. Non preoccupatevi, quello che pensate è giusto. Avete due minuti. Via al tempo
Il gruppo ha quattro minuti per discutere sulle criticità emerse. Via al tempo
CONNESSIONI
Potete individuare connessioni con la vostra vita, l’attualità, libri letti, canzoni, personaggi, film, serie TV: l’importante è non essere frettolosi ma puntuali. Avete due minuti. Via al tempo
Ciascuno ha un minuto per esplicitare la propria connessione. Gli altri ascoltano e annotano sul taccuino.
Link
Alla fine di un percorso di lettura, sia individuale sia collettivo, è sempre bene fare un bilancio della lettura andando: le 4C possono diventare una vera e propria routine di pensiero, cioè un modo per ragionare e visualizzare le riflessioni sulle nostre letture.
Attività autonoma per casa
Con questa esperienza possiamo dire (quasi) terminato il nostro percorso sull’Iliade. Vi propongo ancora una cosa: scrivere la vostra autobiografia cognitiva. È una pratica che abbiamo già messo in atto in altre occasioni. Vi ricordate di cosa si tratta? Un testo che metta in luce che cosa avete imparato, come lo avete imparato, quale interesse avete provato verso le letture. Ecco a voi alcune domande-stimolo:
finito questo percorso, ti senti arricchito? che cosa hai imparato di nuovo?
come lettore, quali strategie hai affinato? quali ti sono sembrate più utili anche in relazione alle tue letture dalla biblioteca di classe?
questo percorso di lettura ha destato il tuo interesse? sì/no, perché?
come hai lavorato a scuola e a casa? che cosa ti è riuscito particolarmente bene e in che cosa hai avuto difficoltà (ascoltare in classe, annotare, applicare le strategie, ritornare sui testi a casa, prendere appunti)?
Nota bibliografica e non solo
Ho sperimentato in questo modo la stategia delle 4C in una giornata formativa sull'educazione alla lettura tenuta da Silvia Pognante a Roma, nel febbraio 2023. Da appunti di quella giornata è pensata e adattata. Per quanto concerne la bibliografia, soprattutto in termini metodologici, posso si può far riferimento a questi due testi:
Silvia Pognante, Jenny Poletti Riz, Educare alla lettura con il WRW - Writing and Reading Workshop. Metodo e strumenti per la scuola secondaria di primo grado, Erickson, Trento, 2022.
Ron Ritchhart, Mark Curch, The Power of Making Thinking Visible: Practice to Engage and Empower Learners, Jossey Bass, San Francisco, 2020.
Autore - Alessio Trevisan
Insegnante di Scuola secondaria di Primo Grado a Torino
Data di pubblicazione - 28 marzo 2023