Questa disciplina è da sempre considerata la Cenerentola di tutte le altre, benché le Indicazioni Nazionali ci dicano tutt'altro! Ed è proprio dalla lettura delle linee guida del Ministero che possiamo trovare una risposta alla nostra domanda perché il primo incontro con la Geografia avviene con un approccio attivo all'ambiente circostante, attraverso un'esplorazione diretta.
Dunque, la strategia che meglio si presta all'insegnamento-apprendimento della Geografia, è proprio quella per scoperta (euristica): questo tipo di didattica guida l'alunno nel processo di apprendimento attraverso la scoperta del territorio circostante.
Nell’opera The act of Discovery, Bruner definisce “scoperta” una qualsiasi modalità messa in atto dall’alunno per giungere a una conoscenza per sé stesso con i propri mezzi e le proprie capacità. Un metodo utile per applicare una didattica per scoperta è quello dell’Inquire Based Science Education, cioè Educazione Scientifica Basata sulla Ricerca, detto anche più semplicemente metodo delle 5 E.
Si tratta di un metodo che affonda le sue radici nella teoria pedagogica del costruttivismo, secondo cui l’alunno giunge ad un apprendimento significativo e permanente solo se è costruttore attivo del suo sapere.
Prima di cominciare la lezione, è necessario progettarla tenendo conto della situazione iniziale della classe in termini di abilità, conoscenze e competenze già acquisite: la valutazione diagnostica è infatti un momento importante perché ci permette di capire:
come impostare la nostra lezione
quali strategie e metodologie didattiche usare
quali argomenti trattare in modo più generico
quali punti bisogna approfondire
Un possibile momento valutativo può consistere nel chiedere agli alunni di riportare in una nuvola di parole le informazioni che possiedono per ciò che riguarda "la montagna" e "il vulcano" e scoprire nel corso della lezione se i termini individuati sono pertinenti o meno all'argomento oggetto della lezione. Questo li aiuterà a lavorare successivamente anche sul lessico specifico.
Per realizzare una nuvola di parole in formato digitale che mi permettesse di vedere "in diretta" il lavoro della classe e monitorarlo, ho usato Mentimeter, un'app che richiede però l'utilizzo da parte degli studenti del proprio smartphone (BYOD).
Altre app utili allo scopo, anche se in giro ce ne sono diverse, sono WordArt e Padlet; in alternativa, si può sempre ricorrere alla cara lavagna di ardesia o alla LIM.
Dobbiamo quindi valutare le conoscenze pregresse che i nostri alunni hanno:
sulla definizione di montagna : la montagna è un rilievo della superficie terrestre con un’altitudine superiore a 600 m sul livello del mare;
sugli elementi della montagna : vetta, ghiacciaio, versante, crinale, catena montuosa, passo o valico, traforo, falda, valle;
sull’età e sulla forma delle montagne : le montagne più antiche hanno cime arrotondate a causa dell’azione degli agenti atmosferici mentre quelle più giovani hanno forme aguzze e versanti ripidi.
La montagna è un rilievo della superficie terrestre con un’altitudine superiore a 600 m sul livello del mare. Le aree montuose di solito presentano terreni ripidi e scoscesi. Una serie di montagne unite le une alle altre forma una catena montuosa.
In montagna gli insediamenti umani sono limitati perché il clima è freddo e molte zone sono difficili da raggiungere. Fin dall’Antichità gli esseri umani hanno sfruttato la montagna per la caccia, la raccolta del legname, l’estrazione dei minerali e il pascolo degli animali. Oggi le aree montuose sono meta di turismo.
Nelle aree montuose frequentate come luoghi di villeggiatura e di sport, si trovano molte costruzioni: hotel, strade, gallerie, piste da sci con impianti di risalita e cannoni sparaneve. Per far spazio a queste costruzioni sono state abbattute ampie parti di foreste.
Per proteggere la montagna è importante limitare il disboscamento e la cementificazione
(#11 e #15 Ag. 2030)
La fase dell’engage risente dell’approccio funzionalista di Ovide Decroly secondo cui il docente deve impostare la sua lezione partendo dall’interesse che l’alunno ha verso un determinato argomento e da qui proseguire l’azione didattica mediante il programma delle idee associate, che consentirebbe all’alunno di ampliare in modo naturale la sua conoscenza.
Il compito del docente è quello di presentare alla classe un problema che generi una discussione aperta:
con quale colore sono rappresentate le montagne sulla carta geografica?
ricca di domande investigabili a cui è possibile dare una risposta attraverso l’analisi dei dati.
Gli studenti sono invitati a formulare liberamente le loro ipotesi che verranno annotate alla lavagna o alla LIM con un brainstorming.
Domanda per la lezione sul "vulcano":
Qual è il vulcano più alto per ogni continente?
Osservando il planisfero fisico presente sull'atlante o trasmesso alla LIM (si può usare anche i livelli dati di Google Earth: qui), gli studenti sono invitati a formulare liberamente le loro ipotesi che verranno annotate alla lavagna tramite brainstorming. Se volete annotarle in digitale così da tener traccia del lavoro per condividerlo anche su Classroom, potete usare Mentimeter, Padlet, Google Key o Jamboard).
Per avviare la fase dell’esplorazione e dare inizio al lavoro collaborativo, dividiamo sempre la classe in piccoli gruppi chiedendo a ciascuno di essi di completare il seguente esercizio - che ho realizzato usando Canva.
Dopo lo svolgimento, si chiederà ad ogni gruppo di realizzare grafici e/o tabelle sui vulcani d'Italia e d'Europa e per ogni altro continente.
Per avviare la fase dell’esplorazione dobbiamo dividere la classe in gruppi eterogenei al proprio interno ma omogenei tra loro, per garantire un’effettiva collaborazione tra i suoi membri.
Attraverso Google Earth si può chiedere a ogni gruppo di:
osservare l’Italia e i colori predominanti, provando ad individuare Alpi e Appennini
osservare l’Europa e i colori predominanti, provando ad individuare una catena montuosa per l’Europa settentrionale (Alpi scandinave) e per quelle centro-meridionali (i Monti Cantabrici in Spagna e la Cevenne in Francia e la Selva Nera in Germania)
osservare gli insediamenti umani presenti nelle zone di montagna
Gli alunni noteranno che al posto del colore marrone troveranno quello verde perché queste catene montuose sono ricoperte da vegetazione. È in questa seconda fase che potrebbero già rendersi conto che alcune loro convinzioni sono sbagliate. E osserveranno che gli insediamenti umani in montagna sono limitati sia perché il clima è freddo sia perché molte zone sono difficili da raggiungere. Fin dall’Antichità gli esseri umani hanno sfruttato la montagna per la caccia, la raccolta del legname, l’estrazione dei minerali e il pascolo degli animali. Oggi le aree montuose sono meta di turismo.
Durante la fase dell'explain i gruppi condividono tra loro i risultati, tradotti in grafici e/o tabelle, a cui sono giunti. L’esposizione orale, che terrà conto del lessico specifico acquisito durante l’indagine, potrà essere accompagnata da una presentazione - digitale o cartacea - come prodotto finale del processo investigativo. Un prodotto carino da realizzare può essere un'infografica sui vulcani attivi d'Italia e dell'Europa, ad esempio, corredata da brevi didascalie esplicative e informative.
Come suggeriscono le Indicazioni Nazionali, la Geografia è una disciplina attenta al presente, che studia nelle sue varie articolazioni spaziali e nei suoi aspetti demografici, socioculturali e politico-economici: l’apertura al mondo attuale è importante per sviluppare competenze di cittadinanza attiva.
I nostri alunni, del resto, sono futuri cittadini dell’Antropocene, cioè di una nuova epoca in cui l’uomo agisce come forza predominante determinando processi che mutano il paesaggio e gli equilibri terrestri in modo irreversibile. Ecco allora che, a questo punto, diventa necessario collegare il nostro argomento all’Educazione civica (L.92/2019).
Diamo altro spazio per ulteriori domande e approfondimenti da indagare tramite webquest: Quali sono le eruzioni vulcaniche più "famose" della storia?
Oltre alla celebre eruzione del Vesuvio del 79 a.C., ricordiamo quella dei vulcani:
Tambora, in Indonesia, nell'aprile 1815
Krakatoa, nell'isola di Giava, nell'agosto 1883
Saint Helens, negli USA, nel maggio 1890
Le conoscenze acquisite nelle fasi precedenti si consolidano attraverso la riflessione e la risoluzione di problemi più generali: "oggi è possibile prevedere un'eruzione vulcanica?"
Anche in questo momento gli studenti si confrontano e discutono le proprie idee con quelle dei compagni, imparano a lavorare insieme e a rispettare il punto di vista dell’altro: l'obiettivo è realizzare un prodotto (cartaceo o digitale) in cui ognuno apporti il proprio contributo.
Una volta confrontati i risultati a cui è giunto ciascun gruppo, offriamo altro spazio per ulteriori domande e approfondimenti:
A questo punto, è utile collegare il nostro argomento con l’Educazione civica (il cui insegnamento è stato introdotto dalla L.92/2019 e ruota intorno a tre assi: Costituzione, Sostenibilità ambientale e Cittadinanza digitale) e affrontare alcuni obiettivi dell’Agenda 2030, come Contrastare il riscaldamento globale e Vita sulla terra.
L'ultima fase è quella della valutazione degli apprendimenti e delle competenze che il docente effettua mediante apposite griglie di valutazione.
È importante che anche la classe sia coinvolta attivamente nel processo di valutazione attraverso un'autovalutazione, che può avvenire attraverso domande-guida predisposte dal docente stesso.
L'autovalutazione serve sia agli alunni e alle alunne per capire cosa ha compreso o meno della lezione, sia al docente per avere un feedback sulle criticità della sua progettazione didattica.
Zoom, Geografia da vicino - Loescher Editore
Geopop
Indicazioni Nazionali
Linee guida per l'insegnamento trasversale dell'Educazione civica
Agenda 2030
Raccontare la geografia, Fazzini-Falconetti-Barbini-Ciampi - Erikson
Mentimeter
Padlet
WordArt
Adobe Express
Canva