Item Invalsi e riflessione sulla lingua.
La piattaforma Gestinv per la didattica

Le prove Invalsi ricevono critiche ovunque. Ricevono critiche perché forse non sono comprese nel loro valore informativo: gli Invalsi non valutano competenze. Sarebbe impossibile. Le competenze sono processuali e non possono essere valutate tramite quesiti a risposta chiusa o semi-aperta. Le competenze si possono apprezzare in forme più strutturate e lunghe nel tempo proprio per la loro ontologia. Anche i cosiddetti compiti di realtà sono, per quanto prove complesse e autentiche, limitanti se si vuole valutare in modo olistico una competenza. Questa può davvero essere apprezzata, descritta e narrata solo raccogliendo, analizzando e interrogando un cospicuo numero di evidenze.

Tuttavia, gli Invalsi – tornando a loro - offrono informazioni importanti su alcune componenti delle competenze relative alla lingua italiana. Offrono soprattutto informazioni su abilità e conoscenze specifiche. Il sito Gestinv, a cui si può accedere a seguito di un’iscrizione, permette di ricercare item secondo il grado di scuola e secondo il traguardo di competenza o l’obiettivo di apprendimento, per come sono descritti nelle Indicazioni Nazionali o nelle Linee guida per la secondaria di secondo grado.

Da www.gestinv.it. Pagina di ricerca per indicazione contenuta.

Lavorare sui quesiti Invalsi non ha come funzione quella di esercitare agli o per gli Invalsi, ma quella di lavorare su quesiti pensati da professionisti per mettere in evidenza abilità e conoscenze. Il nodo operativo principale dev’essere quello di utilizzare i quesiti Invalsi come palestra argomentativa: la risposta data sarà la tesi da sostenere non attraverso un procedere semplicistico, ma una vera e propria riflessione sulla lingua. Un’argomentazione che deve essere tanto orale quanto scritta.

Infatti, scopo dell’insegnamento della grammatica non deve essere possedere una tassonomia capace di classificare tutto, ma sviluppare competenze riflessive sulla lingua madre: conoscere l’italiano e il suo sistema linguistico. Questo è possibile non trasmettendo norme e regole grammaticali, ma agendo sulla grammatica implicita in ogni ragazzo in quanto madrelingua italiano. Se non è madrelingua? La didattica dell’italiano come L2 fornisce molti modelli e spunti, tanto da essere spesso assorbiti e utilizzati anche in L1.

Su questi temi, Silvana Ferreri afferma che «la riflessività linguistica è la possibilità costitutiva delle lingua di offrirsi all'analisi per mezzo delle lingue stesse e di approntare risorse per ogni tipo di attività riflessiva che si renda necessaria per l'impiego delle lingue. [...]. La riflessione linguistica è la possibilità degli utenti di parlare delle lingue e interrogarle servendosi delle lingue stesse; è un esercizio che si attiva fin dalle prime fasi di acquisizione del linguaggio, si esplica in assenza di un vocabolario specifico, si adotta per migliorare gli scambi comunicativi in produzione e ricezione e infine, nell'apprendimento con lo sviluppo progressivo del metalinguaggio specifico, permette di studiare gli oggetti-lingua e rinforzare capacità produttive, ricettive e ideative» (Ferreri, 2009). 

Le parole della studiosa trovano eco e sostanza didattica nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Nella descrizione del nucleo fondante Elementi di grammatica esplicita e riflessioni sugli usi sulla lingua si legge: «Ogni persona, fin dall’infanzia, possiede una grammatica implicita, che le permette di formulare frasi ben formate pur senza conoscere concetti quali quelli di verbo, soggetto, ecc. Questa grammatica implicita si amplia e si rafforza negli anni attraverso l’uso della lingua, che permette di giungere a forme "corrette" (in italiano standard) e di realizzare enunciati in diverse varietà linguistiche e in diverse lingue. Inoltre, sin dai primi anni di scolarità, i bambini hanno una naturale predisposizione a riflettere sulla lingua. È su queste attitudini che l’insegnante si può basare per condurre gradualmente l’allievo verso forme di grammatica esplicita» (Indicazioni Nazionali, 2012).


Per concludere, passiamo alla fase operativa: come poter lavorare concretamente con i quesiti Invalsi? Di seguito, una breve presentazione con domande scelte tra quelle caricate su Gestinv e con descrizione del lavoro proposto agli studenti. Il modello presentato può essere utilizzato anche come prova di verifica: il docente può inventare altri quesiti a partire da quelli pubblicati. L'esempio riportato è immaginato per una classe terza in cui si è concluso l'intero percorso di riflessione sulla lingua e ci si avvia a una fase di potenziamento e consolidamento della competenza grammaticale.

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Bibliografia primaria


Autore - Alessio Trevisan
Insegnante di Scuola secondaria di Primo Grado a Torino

Data di pubblicazione - 9 febbraio 2023